sabato 10 novembre 2007

Prevenzione degli incendi, il coordinamento Mangiafuoco avanza le prime proposte

Con un investimento di 35 mila euro, stanziati nel bilancio municipale, si potrebbe attivare nel territorio comunale di Messina un sistema di prevenzione degli incendi, già a partire dalla prossima stagione estiva. Questa è una delle proposte emerse dall'incontro che il Coordinamento Mangiafuoco ha tenuto nel Salone delle Bandiere del Municipio. I conti se li sono fatti bene gli aderenti al Coordinamento, dopo aver ascoltato il prof. Tonino Perna, ex presidente del Parco dell'Aspromonte e "sperimentatore" dei cosiddetti "contratti di responsabilità".

Il territorio comunale di Messina si estende su una superficie di 21.100 ettari; circa 4.000 di questi ospitano le zone edificate, altri 6.300 sono gestiti dalla Forestale e qui, l'estate scorsa, gli incendi hanno colpito pochissimo. L'ha spiegato bene il dott. Lombardo, dirigente dell'Azienda demanio forestale: con le vedette appostate nei punti chiave e 500 uomini attivi anche nello spegnimento del fuoco, questo non è riuscito a penetrare - partendo sempre dall'esterno - se non per pochi tratti.




"Le buone pratiche non si diffondono facilmente": l'esperienza del Parco dell'Aspromonte, condotta brillantemente con gruppi e associazioni motivati non solo economicamente, potrebbe essere un modello per il territorio messinese. "Nelle more della costituzione del Parco di Peloritani", secondo la proposta rilanciata da Bruno Biondi del Cai messinese.

Un ruolo potrebbero averlo pure i coltivatori, come ha ricordato Gino Savoia, presidente della Confederazione italiana degli agricoltori, se incentivati anche come "presidi del territorio". In questi giorni, dopo le fiamme estive, con i nubifragi tutti hanno toccato con mano e con angoscia cosa voglia dire un territorio non presidiato, o cementificato o abbandonato e in preda al dissesto idro-geologico. Il prossimo Piano di sviluppo rurale, per la provincia di Messina, dovrà non solo incentivare la produttività delle aziende, ma sviluppare le azioni di cura del territorio previste dall'asse 2 dei finanziamenti europei.

Anna Giordano ha ricordato altre disfunzioni, quale la irrazionale dislocazione dei Vigili del Fuoco. A questi vanno dati mezzi e uomini, se possibile meno precari di quanto non siano oggi. Vanno tenuti in buona considerazione tutti gli strumenti e le competenze delle previsioni metereologiche e va spinta, accelerata e promossa la pulizia dei terreni privati.

Venerdì 16, alle 18, nella sede di Legambiente messa a disposizione dalla neo-presidente Santina Fuschi, il Coordinamento Mangiafuoco tornerà a riunirsi per condividere i prossimi passaggi operativi. "Se riusciremo a mettere in sicurezza anche meno dei 10 mila ettari previsti, avremo fatto qualcosa di positivo": Giuseppe Restifo, della Rete di ecologia sociale-Verdi, coordinatore dell'incontro, ha concluso affermando che questo è il miglior modo per ricordare e onorare la memoria e l'impegno di Lucia Natoli e Matteo Cucinotta, morti nell'incendio di agosto nei monti sopra Patti. Il segretario della Cgil, Spanò, presente all'incontro, ha concordato pienamente.


da Tempo Stretto

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