mercoledì 4 giugno 2008
ECOMAFIA/ CRESCE IL BUSINESS IN CEMENTO, ABUSIVISMO E INCENDI
Rapporto Legambiente: sempre soprattutto al Sud
Roma, 4 giu. (Apcom) - Non solo smaltimento illegale di rifiuti, ma anche cemento, abusivismo edilizio, incendi boschivi e agricoltura. Secondo il Rapporto Ecomafia 2008 di Legambiente, presentato oggi, in Italia la criminalità organizzata legata ai reati contro l'ambiente sta diversificando sempre più i propri interessi illeciti.
Sul fronte del ciclo illegale del cemento, infatti, nel 2007 cresce il numero d'infrazioni accertate dalle forze dell'ordine (7.978, +13% rispetto al 2006), quello delle persone denunciate (10.074) e dei sequestri (2.240). Il ciclo rimane segnato da profondi fenomeni d'illegalità, in particolare per quanto riguarda le attività estrattive, spalmate su tutto il territorio nazionale.
Per l'abusivismo edilizio, le stime del Cresme parlano per il 2007 di 28.000 case costruite illegalmente contro le 30.000 del 2006 e le 32.000 del 2005. L'impegno a non promulgare più condoni edilizi, insieme a qualche demolizione in più, spiega Legambiente, ha ridotto la pressione del mattone selvaggio.
Tra le diverse tipologie di reato, aumentano in particolare gli incendi boschivi: 225 mila ettari di boschi e foreste andati in fumo, 18 persone uccise dalle fiamme, 7 milioni e mezzo di tonnellate di Co2 rilasciate nell'aria sono il bilancio degli oltre 10 mila incendi dell'estate scorsa nel nostro Paese, quasi sempre di natura dolosa.
Anche l'agricoltura, in tutte le sue filiere, è diventata da tempo una delle frontiere per lo sviluppo dei traffici illeciti. Secondo le stime della Confederazione Italiana Agricoltura, il giro d'affari delle cosche nel settore agricolo si attesta sui 15 miliardi di euro, con oltre cento reati al giorno, e un agricoltore su 3 subirebbe gli effetti dell'illegalità.
Anche se il fenomeno è diffuso in tutto il Paese, sono sempre le regioni del sud quelle più colpite, Campania in primis.
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